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Testimonianza:
Roma,
lunedì, 20 gennaio 2009
A Papa Giovanni Paolo II…, gli ho chiesto di pensare a mio fratello.
Da 4 anni e mezzo mio fratello è afflitto da gravi problemi di salute. Dal settembre 2004, nell'arco temporale di 8 mesi, è stato operato per due tumori. Dopo essere stato sottoposto a questi due interventi, si è ammalato di morbo di parkinson. Continua la sua faticosa vita di pendolare tra Anzio, dove vive, e Roma, dove invece lavora. Lo scorso gennaio, durante periodici controlli, gli hanno diagnosticato metastasi polmonari e ossee. E' un uomo molto provato nel fisico. Ha due figli ancora in età scolare. Tutta la sua famiglia si è riunita attorno a lui. Mai e poi mai ha perso la fede. Tutti noi, lui per primo, speriamo e non temiamo nell'aiuto del Signore. Nel giugno scorso, un paio di giorni prima di ulteriori controlli, io ho sognato il mio Papa Giovanni Paolo II. Era giovane e sorridente. Ci trovavamo nella mia parrocchia, Lui era seduto sull'altare, sulla Sedia del celebrante. Avvicinatami a lui, mi sono inginocchiata e quasi implorandolo, gli ho chiesto di "pensare a mio fratello", perchè da lì a poco avrebbe avuto l'esito di altri controlli. Forse la malattia poteva essere fermata se lui avesse provveduto intercedendo presso Dio, per la guarigione fisica di mio fratello. Lui, con un sorriso che non dimenticherò mai, si voltò verso di me, e accarezzandomi mi disse "Non ti preoccupare". Mi svegliai con una certezza grande. Dio, non ci abbandona mai. Oggi mi trovo a ringraziare il Signore. Mio fratello dal giugno scorso ha effettuato diversi controlli a seguito delle cure quotidianee di chemioterapia. Le metastasi sono diminuite di volume anche se non scomparse, i valori dei markers tumorali sono tutti nella norma. (ultime analisi effettuate a dicembre e la scorsa settimana). Il morbo di parkinson, anche se continua ad affliggerlo, gli permette di continuare la sua vita in modo autosufficiente. Guida la propria macchine per brevi tratti, sufficienti a dargli quell'autonomia necessaria per i suoi spostamenti. Lavora, è padre amoroso, marito premuroso, fratello unico per la sua dolce presenza e figlio indispensabile per sua madre. Mio fratello non sarà guarito, ma la sua presenza tra noi, sua famiglia, ci dona la certezza quotidiana che Dio non abbandona mai i suoi figli e dona sempre la forza nelle fatiche. Grazie Padre Santo per avermi dato sempre prova dell'amore tangibile di Dio. Tu sei stato e sarai sempre per me il suo riflesso di Amore vivo.
di Maria Paola
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