mercoledì 27 maggio 2009

Gino De Giuseppe: World MS Day: la 1ª giornata mondiale sulla sclerosi multipla

Gino De Giuseppe: World MS Day: la 1ª giornata mondiale sulla sclerosi multipla

World MS Day: la 1ª giornata mondiale sulla sclerosi multipla









World MS Day:

la 1ª giornata mondiale sulla sclerosi multipla.



Sostieni il movimento mondiale per la SM

L’AISM come membro della Federazione Internazionale delle associazioni per la SM aderisce e promuove la 1ª Giornata Mondiale della sclerosi multipla che si svolgerà in tutto il mondo mercoledì 27 maggio 2009: per la prima volta si avvia, insieme alle oltre 48 associazioni nazionali degli Stati aderenti, un percorso di condivisione di messaggi, di comunicazione e informazione di dimensione internazionale.

La condivisione a livello internazionale contribuirà ad accrescere la consapevolezza, la conoscenza e la comprensione della sclerosi multipla e dei bisogni delle persone con SM garantendo quindi diritti, servizi, trattamenti necessari per assicurare una migliore qualità di vita.

"Join the global movement!" è l’invito rivolto in tutto il mondo anche tramite il sito www.worldmsday.org attraverso il quale è possibile “aderire” per entrare a far parte del movimento mondiale che unisce persone, gruppi e organizzazioni che lottano per accrescere la consapevolezza della malattia e migliorare la qualità della vita di persone con SM in tutti i paesi, e che condividono questo stesso obiettivo: sostenere la ricerca scientifica favorendo la collaborazione internazionale.

In Italia la Giornata Mondiale è inserita all’interno della Settimana Nazionale della Sclerosi Multipla, giunta alla sua decima edizione, che quest’anno si svolgerà dal 23 al 31 maggio 2009 e che rappresenta il più grande evento di informazione e sensibilizzazione, interamente dedicato alla SM, che si tiene in Italia: una settimana di iniziative e incontri che si svolgeranno in tutto il territorio nazionale.

fonte: AISM


mercoledì 20 maggio 2009

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Semplicemente.....OXA

.....Anna è donna che non si lascia, che non si arrende o si butta via, Anna è donna che non si lascia perchè ti uccide di nostalgia che non si arrende o si butta via.......Anna si ama con allegria.....


Anna Oxa è nata a Bari il 28 aprile 1961, da madre italiana e padre albanese: il suo vero cognome è Hoxha. Ha iniziato a cantare da professionista molto giovane: a 17 anni si è classificata al secondo posto del Festival di Sanremo 1978 con la canzone "Un'emozione da poco" firmata da Ivano Fossati, che aveva conosciuto a 15 anni durante la sua prima audizione importante per la Rca. Dopo essersi fatta notare a Sanremo con un look vagamente punk, partecipa al Festivalbar con "Fatelo con me" e sempre nel 1978 pubblica il suo album d'esordio intitolato OXANNA, che contiene soprattutto cover di famosi pezzi internazionali, e da quel momento in poi inizia il suo grande successo. Il suo sito ufficiale è: www.annaoxa.net

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LA REGINA DEL ROCK ITALIANO





.....cambierai, invecchierai, ma sarai sempre presente....quella ruga sul tuo viso un pò di più mi legherà, un amore non è ucciso un amore vivrà.....Non finirà!!!!!


Loredana Bertè nasce il 20 settembre 1950 a Bagnara Calabra (RC) quella che praticamente da tutti gli addetti alla musica è considerata una delle pochissime rockstars al femminile della musica italiana. Loredana Bertè ha saputo unire nella sua lunga carriera ad un grande talento interpretativo una rara capacità di scrittura di testi venuta fuori in particolar modo in quelli che sono stati i suoi ultimi lavori discografici in studio.

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GIUSEPPINA BAKHITA (1869-1947)
vergine dell'Istituto delle Figlie della carità Canossiane

M. Bakhita nacque a Olgossa di Darfur nel Sudan nel 1869. A nove anni fu rapita e venduta come schiava. Fu riscattata dal console italiano a Khartum, Callisto Legnani che la offrì all'amico veneziano Augusto Michieli. Questi la lasciò libera e nel 1890 ricevette il battesimo e la cresima dal patrarca di Venezia. Il 7 dicembre 1893 chiese di entrare come novizia tra le figlie di S. Maddalena di Canossa e nel 1896 fece la sua professione religiosa.
Nel 1902 entro in convento a Schio (Vicenza), dove prestò servizio prima come cuoca, poi in sacrestia e quindi come portinaia. Ricca di dolcessa e umanità Giuseppina fu conosciuta da tutti come "Madre Moretta". All'inizio della seconda guerra mondiale si ammalò. Morì a Schio l'8 febbraio 1947. Il processo per la causa di canonizzazione iniziò dodici anni dopo la sua morte e il 1 dicembre 1979 la chiesa emanò il decreto sull'eroicità delle sue virtù. Beatificata da Giovanni Paolo II nel 1992 è stata elevata agli onori degli altari il 1 ottobre 2000 dallo stesso pontefice. La divina Provvidenza che "ha cura di fiori del campo e degli uccelli dell'aria", ha guidato questa schiava sudanese attraverso innumerevoli e indicibili sofferenze, alla libertà umana e a quella della fede, fino alla consacrazione di tutta la propria vita a Dio per l'avvento del Regno
.

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Testimonianza:

Roma,
lunedì, 20 gennaio 2009


A Papa Giovanni Paolo II…, gli ho chiesto di pensare a mio fratello.
Da 4 anni e mezzo mio fratello è afflitto da gravi problemi di salute. Dal settembre 2004, nell'arco temporale di 8 mesi, è stato operato per due tumori. Dopo essere stato sottoposto a questi due interventi, si è ammalato di morbo di parkinson. Continua la sua faticosa vita di pendolare tra Anzio, dove vive, e Roma, dove invece lavora. Lo scorso gennaio, durante periodici controlli, gli hanno diagnosticato metastasi polmonari e ossee. E' un uomo molto provato nel fisico. Ha due figli ancora in età scolare. Tutta la sua famiglia si è riunita attorno a lui. Mai e poi mai ha perso la fede. Tutti noi, lui per primo, speriamo e non temiamo nell'aiuto del Signore. Nel giugno scorso, un paio di giorni prima di ulteriori controlli, io ho sognato il mio Papa Giovanni Paolo II. Era giovane e sorridente. Ci trovavamo nella mia parrocchia, Lui era seduto sull'altare, sulla Sedia del celebrante. Avvicinatami a lui, mi sono inginocchiata e quasi implorandolo, gli ho chiesto di "pensare a mio fratello", perchè da lì a poco avrebbe avuto l'esito di altri controlli. Forse la malattia poteva essere fermata se lui avesse provveduto intercedendo presso Dio, per la guarigione fisica di mio fratello. Lui, con un sorriso che non dimenticherò mai, si voltò verso di me, e accarezzandomi mi disse "Non ti preoccupare". Mi svegliai con una certezza grande. Dio, non ci abbandona mai. Oggi mi trovo a ringraziare il Signore. Mio fratello dal giugno scorso ha effettuato diversi controlli a seguito delle cure quotidianee di chemioterapia. Le metastasi sono diminuite di volume anche se non scomparse, i valori dei markers tumorali sono tutti nella norma. (ultime analisi effettuate a dicembre e la scorsa settimana). Il morbo di parkinson, anche se continua ad affliggerlo, gli permette di continuare la sua vita in modo autosufficiente. Guida la propria macchine per brevi tratti, sufficienti a dargli quell'autonomia necessaria per i suoi spostamenti. Lavora, è padre amoroso, marito premuroso, fratello unico per la sua dolce presenza e figlio indispensabile per sua madre. Mio fratello non sarà guarito, ma la sua presenza tra noi, sua famiglia, ci dona la certezza quotidiana che Dio non abbandona mai i suoi figli e dona sempre la forza nelle fatiche. Grazie Padre Santo per avermi dato sempre prova dell'amore tangibile di Dio. Tu sei stato e sarai sempre per me il suo riflesso di Amore vivo.
di Maria Paola

venerdì 15 maggio 2009

Storia della mia Città: MAGLIE Le


Maglie, importante centro di riferimento per il basso Salento, sorge in un solco vallivo i cui bordi, costituiti da piccole alture, sono stati interessati da insediamenti umani fin dalla preistoria come testimoniano i ritrovamenti di epoca paleolitica in contrada Cattiè e San Sidero (80-45 mila anni) e dell'età del bronzo in contrada Cavallare e via Adigrat (XVI-XI sec. a.C.); a quest'ultima età sono anche attribuiti i tanti megaliti, (dolmen e menhir) disseminati nella campagna intorno a Maglie.

In età storica, il più antico insediamento documentato si data tra il IX e XI secolo, al tempo della cosiddetta seconda colonizzazione bizantina.
Baroni di Maglie sono stati nel tempo i Lubello , i Maresgallo, i Carreras Y Eril, i Filomarino della Torre e infine i Capece Castriota.
Sino al secolo XVIII Maglie non è poi tanto dissimile dalle altre borgate di Terra d'Otranto. La struttura del primo centro urbano è rimasta quasi intatta con i suoi due agglomerati umani (isole): isola di San Nicolò e isola-strada di mezzo, da cui si diramavano stradine tortuose (strittule) e vicoli senza uscita (curti).
L'isola di San Nicolò comprendeva un'area di forma ovoidale su cui insisteva la fabbrica di una chiesa parrocchiale, a sud-est il palazzo baronale (oggi sede del ginnasio-liceo Capece) e il largo detto Piazza delle Botteghe (poi largo delle Ferrarie nell'800, attuale largo nord di piazza Moro).
Dal largo San Nicolò (attuale piazzetta Duomo) si dipartivano due strade:una verso nord detta via della Congregazione, l'altra detta via dei Foggiari, o dei cavatori di fosse, su cui si affacciavano palazzi di ricchi proprietari (palazzo Giannotta ad esempio) oggi resti monumentali del ‘500 magliese.
La strada isola di mezzo era la via maestra del paese (poi asse generatore della pianta urbana) su cui si affacciava il cortile delli Sumai (oggi corte dei Droso), la lunga e tortuosa via di Santa Maria (oggi via Ospedale) e incrociava, verso sud, la piazza delle Puzze o delle Pozze (attuale piazza Moro) per la presenza dei pozzi artesiani.
Dove oggi sorge il monumento a Francesca Capece, ultima feudataria magliese, era Lo Segiu, l'antico seggio o sedile del Municipio, che troverà tra il 1840-43, sul lato est della piazza, la sua definitiva sede, grandiosa per l'epoca. Dalla piazza partivano due strade: a sud-est via della Lama e a sud via San Giovanni (ora Trento e Trieste) che sfociava ad una chiesetta greca omonima, dove poi venne eretta la chiesa dell'Addolorata.

Nei primi decenni dell'800 l'aspetto urbano comincia a trasformarsi: sorgono palazzi in pietra leccese su cui la patina del tempo stende un caldo color ocra che conferisce alla città un'aria di raffinata e suggestiva bellezza. La costruzione nel 1832 della strada provinciale Lecce-Leuca, che, passando per la strada di mezzo, si incrocia nel 1855 con la Ferdinandea Salentina (Gallipoli-Otranto) pone Maglie al centro di una fitta rete viaria che, dipartendosi a raggiera la collega con i centri vicini. Viene a trovarsi in una posizione privilegiata che ne favorirà lo sviluppo sì da ottenere nel 1890, con decreto umbertino, il titolo di regia città.
Infatti dal 1880 al 1890 Maglie raggiunge il punto culminante della parabola ascendente della sua fortuna.
In quel periodo Maglie vede crescere le attività commerciali, industriali, agrarie, artigianali (tessitura, filatura, ricami a "punto Maglie") anche per la presenza di vari stabilimenti, di due molini a vapore, di pastifici, panifici, oleifici, fabbriche di spiriti e di saponi, di tabacco, di prodotti conciati e grazie anche alle grandi capacità degli artigiani-artisti i quali nel corso dell'Ottocento e nella prima metà del Novecento hanno saputo imporre i loro prodotti non solo sul territorio nazionale ma anche internazionale. Per tutti valga l'attività dei Fratelli Piccino i quali coi loro mobili riuscirono a soddisfare una clientela costituita da capi di stato, papi e grandi capitani di industria. Il sindaco Achille Tamborino, nel 1878, fece richiesta del titolo araldico che venne concesso con decreto reale il 2 febbraio 1890, solo dopo che erano stati aperti il cimitero nel 1891 e l'ospedale civile nel 1887. Nella petizione al re Umberto del 1889 si dichiarava che in quegli anni Maglie era sede di pretura mandamentale, di ufficio del registro e bollo, di agenzia delle imposte dirette, di delegazione di pubblica sicurezza, di ricevitoria del lotto pubblico, di ufficio postale e telegrafico, di stazione dei RR. Carabinieri e di Guardia di finanza, di succursali di banche, di cinque farmacie, di un ospedale, di vari istituti di beneficienza tra cui un Monte dei Pegni, di un orfanotrofio e di un asilo infantile, di tre piazze notarili, di quattro Società operaie, di dieci scuole preparatorie al ginnasio, di un ginnasio con annesso convitto, una scuola d'arte e mestieri, di un frequentatissimo mercato settimanale e di quattro importanti fiere annuali. La notizia del decreto reale della concessione del titolo araldico firmato da re Umberto e controfirmato da Crispi venne accolta dai magliesi con grande soddisfazione e manifestazioni di giubilo.

La spiccata caratteristica di Maglie di fornire a se stessa ed agli altri la chance della cultura è un retaggio antico: nel 1666 il sacerdote Piccinno donò alla città la sua biblioteca perché fosse al servizio "de li magliesi e de li forestiere". Nell''800 la donazione dell'ultima feudataria, Francesca Capece, per l'istruzione e l'educazione della gioventù, portò all'istituzione del ginnasio-liceo Capece e dell'annesso convitto la cui fama valicò i confini regionali e la cui serietà di studi formò personalità di primo piano nel campo scientifico, umanistico e politico nazionale ed internazionale.
Nel 1960 fu istituito un Museo di preistoria salentina, dove studiosi e scolaresche hanno l'opportunità di confrontarsi con i diversi ambienti che si sono succeduti nel corso di un lunghissimo arco temporale nel nostro territorio.